Parliamo di volontà, oltre che di altre qualità animiche: nella vita, e così nel percorso evolutivo, non ci sono scorciatoie, e gli apprendimenti vanno sudati sulla propria pelle.
Non a caso, nella letteratura di settore si dice che è proprio lo sforzo che risveglia… e non potrebbe essere che così: se così non fosse, basterebbe invecchiare per divenire saggi e illuminati, e sappiamo benissimo che ciò non corrisponde alla realtà, in cui al contrario la gran parte delle persone invecchia nel corpo, ma non diventa grande nello spirito, e in buona sostanza invecchia invano, come sottolinea Buddha in un famoso versetto (“Chi non impara dalla vita invecchia come un bue: la sua carne cresce, ma non la sua saggezza”).
1. CHI NON CRESCE IN SAGGEZZA INVECCHIA COME UN BUE… INUTILMENTE.
Per evitare di invecchiare come un bue (perlomeno, come quelli cui noi umani permettiamo di invecchiare, ossia ben pochi) occorre dunque portare avanti un lavoro interiore, il quale, come ovvio che sia, prevede sforzi.
E li prevede in ogni direzione, giacché, come si diceva all’inizio, non vi sono scorciatoie: dal momento che l’essere umano ha una componente fisica, una componente emotiva e una componente mentale, le quali vanno a configurare i suoi tre corpi (per l’appunto, corpo fisico-materiale, corpo emotivo-astrale e corpo mentale), egli deve lavorare su tutti e tre, e a nulla vale la speranza di poter intervenire su uno solo, cosa che non fa che produrre un essere umano incompleto, se non proprio squilibrato.
2. I TRE CORPI VANNO ELEVATI DI LIVELLO.
Altro fatto ben noto nella letteratura di settore è che i suddetti tre corpi vanno portati al loro livello superiore, ciò che in definitiva consiste nel passaggio dalla personalità-ego all’anima.
Una volta sublimato, il corpo fisico conduce alla Volontà, il corpo emotivo all’Amore, e il corpo mentale alla Saggezza.
Raggiunte queste tre acquisizioni, l’uomo è divenuto uomo perfetto, finalmente un vero uomo.
Tuttavia, occorre dire che tali raggiungimenti sono meno eclatanti di quanto pensa l’uomo comune, che tende sempre ad iperboli e a complicazioni concettuali.
3. VOLONTÀ, AMORE E SAGGEZZA.
La Volontà, o Forza, non è qualcosa che spazza e distrugge, tipo una bomba atomica, ma è la centratura interiore ferma e inscuotibile.
L’Amore, quello superiore, quello incondizionato, non è qualcosa di trascendente, esplosivo o passionale, ma è un amore tenero applicato a ogni cosa o creatura, è ben distante dall’amore romantico che ha in mente l’uomo comune, ed è più simile invece all’amore dell’erba che cresce, o del sole che scalda. Più tenerezza-compassione che amore-passione, per dir così.
La Saggezza, o Intelligenza, non è qualcosa di complicato dal punto di vista astratto, ma semplicemente è la connessione con l’intelligenza dell’Esistenza, né più né meno.
Abbiamo così che la vera Volontà è serenità interiore, che il vero Amore è un senso diffuso di amorevolezza, e che la vera Saggezza è semplicità, accettazione e fiducia.
4. APPRENDIMENTI ESTERIORI E APPRENDIMENTI INTERIORI.
Come si sviluppano-elevano i suddetti tre corpi? In due modi, peraltro sovrapponibili tra di loro.
Il primo è cogliendo gli insegnamenti che ci porta la vita nelle esperienze esterne.
Il secondo è portando attenzione a ogni singola manifestazione interna dei suddetti tre corpi.
In ambo i casi servono presa di responsabilità individuale e presenza-attenzione.
E da ciò torniamo al punto di apertura dell’articolo: nel percorso evolutivo non ci sono scorciatoie, e gli apprendimenti vanno conquistati tramite uno sforzo.
Altrimenti, si resta fermi dove si è e si invecchia invano.
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
- LIBRO PER APPROFONDIRE: Parole di Forza.
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