Quest’oggi parliamo di violenza: violenza sugli esseri umani e violenza sugli animali.
Partiamo da una piccola premessa: non guardo telegiornali sin da quando ero ragazzo… e, anzi, al momento non ho nemmeno una televisione in grado di riceverli, ma certe notizie mi arrivano comunque, soprattutto da internet.
Ebbene, non ho potuto non osservare, negli ultimi tempi, due notizie ricorrenti.
1. VIOLENZA SUGLI ESSERI UMANI.
La prima è quella di autobus e corriere che finiscono fuori strada, con o senza vittime, a causa di un malore sopravvenuto al conducente. Questo tipo di eventi prima si verificava molto raramente, mentre oggi è praticamente all’ordine del giorno.
Sanno tutti benissimo il motivo di tale ricorrenza di eventi, nonché in generale dell’enorme aumento della causa di malori, infarti e malattie di altro tipo… semplicemente, in molti fanno finta di niente (alcuni perché hanno ricevuto l’ordine di non parlarne, altri perché hanno paura di ammettere di essersi sbagliati).
2. VIOLENZA SUGLI ANIMALI.
La seconda notizia ricorrente è quella su cui si concentra questo articolo, ossia la violenza sugli animali: solamente negli ultimi giorni ho letto di un gatto scuoiato vivo, di un cane bruciato vivo dal suo “padrone” (notate come il linguaggio stesso sia orientato a un certo tipo di coscienza), di un gatto morto perché gli è stato fatto esplodere un petardo in bocca e di un gattino morto perché spinto da una ragazza dentro una fontana di acqua gelida. Tutto in Italia, non in paesi strani (anche se il concetto di “strano” è assai relativo).
Un quadro davvero desolante, nonché assai poco elogiativo del popolo italiano, per fortuna bilanciato dalle tante persone che invece si prendono cura di altre creature (sia umane, che animali), dando prova di altruismo e generosità (e quindi di “presenza animica”).
3. ADDORMENTAMENTO E VIOLENZA PSICHICA.
Tutto ciò, per quanto esecrabile, non sorprende.
L’umanità, a livello coscienziale, in media è pesantemente addormentata, pur se una minoranza più sveglia si sta facendo largo tra i rottami della civiltà contemporanea.
Inoltre, una larga fetta della popolazione occidentale è stata incattivita, e ulteriormente squilibrata, dagli ultimi anni di menzogne, manipolazioni, ricatti e imposizioni sanitario-distopiche.
Che ci sarebbe stato un peggioramento psichico generale, dopo la messinscena pandemica, era scontato e, anzi, personalmente lo avevo preannunciato, come ho preannunciato, per gli anni a seguire, un incremento del campo psicologico e del campo spirituale (al primo si rivolgono le persone con disequilibri interiori e al secondo coloro che cercano conforto e insegnamento nei periodi di crisi, quale quello che stiamo vivendo).
4. CHI NON AMA GLI ANIMALI NON AMA GLI ESSERI UMANI.
Torniamo al tema dell’articolo: un vecchio detto popolare recita, con variazioni di vario tipo, “Chi non ama gli animali non ama i cristiani” (intesi come esseri umani in generale), a evidenziare la connessione tra le due cose. Il concetto in verità è ovvio: la compassione è una sola, diretta a volte verso l’uomo e a volte verso l’animale (è una strada a doppio senso, dunque).
In passato ho evidenziato la questione più volte… per esempio nel seguente articolo, che vale davvero la pena di leggersi e persino stamparsi e appendersi al frigo (uno dei luoghi in cui inizia e si sviluppa la connessione tra i due tipi di violenza citati nel titolo): Come far diminuire morte, guerre e sofferenza nel mondo.
5. GUERRE E CRISI SONO IL RIFLESSO DI TALE VIOLENZA INTERIORE (OSSIA MANCANZA DI AMORE/COMPASSIONE).
Non sorprendono nemmeno le attuali guerre nelle varie zone del pianeta: certamente esse rispondono a un disegno e a degli scopi ben precisi, da parte di chi governa il mondo da dietro le quinte, ma altrettanto certamente c’è una coscienza collettiva umana che consente tutto ciò. Diversamente, quanto accade non avrebbe potuto accadere.
Ancora una volta, parliamo di inconsapevolezza, mancanza di compassione e violenza: a volte è diretta verso gli animali, a volte è diretta verso gli umani… ma è sempre la medesima energia. Sino a che non si cura tale malattia psichica, perché tale è, l’umanità dovrà avere a che fare con le varie rappresentazioni esteriori della sua violenza interiore.
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
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