La celebrazione del fallimento: parliamo di fallimento, malattia e problemi umani vari.
Viviamo in una realtà ben strana, in cui certe cose sono considerate normali solo perché, per abitudine e indottrinamento, tutti le ritengono tali. Tuttavia, coloro che muovono dei passi avanti lungo il percorso interiore, e dunque lungo il sentiero della consapevolezza, si accorgono ben presto che la normalità è tale solo in senso statistico, condivisa da tanti, e non lo è in senso esistenziale, ciò che rappresenterebbe lo stato ideale dell’essere umano.
1. LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA CELEBRA IL FALLIMENTO ANZICHÈ L’ECCELLENZA.
Ciò è particolarmente evidente nel modo in cui la società in cui viviamo celebra il fallimento, la disfatta, la malattia, la “sfortuna”, la povertà, arrivando addirittura a elogiarle, a uso e consumo del grande pubblico.
Il grande pubblico, a sua volta, desidera questo tipo di energia (ossia desidera vedere il fallimento e le difficoltà altrui), in quanto lo fa sentire più a casa, meno mediocre, e dunque da un certo punto di vista la richiede… ma dall’altro lato è intenzionalmente nutrito con tale “cibo sottile”, e dunque la domanda corrisponde all’offerta.
2. IL FALLIMENTO VIENE RICHIESTO DALLA MASSA OPPURE VIENE IMPOSTO?
Quale delle due sia nata prima, la domanda oppure l’offerta, è difficile da dire; quel che è sicuro è che l’offerta di un certo tipo di informazioni, programmi e intrattenimento non è casuale ma intenzionale; parimenti, è sicuro che ogni persona è attratta dalle energie risonanti con lei, che si tratti di cibo vero e proprio o di nutrimento psicologico.
Torniamo a noi. Un personaggio famoso ha scoperto di avere una grave malattia, leucemia o qualche altro tipo di tumore? Inizia subito il circo mediatico, pronto a offrire alla bocca dell’opinione pubblica lo “sfortunato” di turno.
Stesso discorso per altri tipi di sventure: sanitarie, finanziarie, legali, etc.
3. LA MASSA NON SI CHIEDE MAI I MOTIVI DELLE COSE, MA REAGISCE IN MODO MECCANICO.
Ovviamente la massa non si interroga sulle cause che hanno portato al tumore o a qualsivoglia altro evento difficile, giacché la massa crede di vivere in un universo casuale… nonostante ogni cosa del cosmo in cui viviamo invece provi che tutto procede secondo leggi perfette e ineluttabili, e che dunque la casualità e la sfortuna non esistono.
Alla massa inoltre piacere vedere film con protagonisti poveri e buoni, che inevitabilmente lottano contro i ricchi, potenti e cattivi.
Alla massa, ancora, piace vedere l’eroe che lotta contro il sistema… sistema nel quale, curiosamente, la massa si inserisce alla perfezione, e anzi lo determina in quanto fattore numerico ed energetico prevalente.
4. QUEL CHE ACCADE È PERFETTO… MA IL SAGGIO OSSERVA E NON SI FA TRASCINARE IN BASSO.
Notare tali dinamiche non significa lamentarsi, poiché si coglie la perfezione del quadro generale e la sua funzione evolutiva, ma serve a invitare chi legge a non partecipare alla “cultura del fallimento”, cibo con cui si intende nutrire psichicamente la popolazione. Al contrario, occorre distaccarsene: ammirare la bellezza, ammirare chi è sereno e felice, ammirare chi è sano e vitale, ammirare la cultura, ammirare l’abbondanza, ammirare l’integrità personale, ammirare l’altruismo, ammirare il servizio disinteressato, ammirare l’equilibrio e l’armonia…
… e in quell’ammirazione si acquisiranno man mano quelle qualità, che sono esse stesse energie di cui ci si sta nutrendo (e che in questo caso decide la singola persona per sua scelta, senza andare ad abbeverarsi alla fonte della diseducazione collettiva).
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
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