L’articolo comincia con una domanda piuttosto classica, una sorta di “essere o non essere” del settore esistenziale (ma pure “essere o non essere” è una questione esistenziale, e non a caso si dice che Shakespeare fosse un iniziato di qualche gruppo esoterico): il mondo in cui viviamo è bello o è brutto?
Apparentemente il dilemma è un po’ un discorso da “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”, per utilizzare un’altra espressione famosa, e concernerebbe il punto di vista individuale e la focalizzazione sulle tante cose belle della vita (natura, creature viventi, amore, colori, suoni, bellezza in ogni sua forma) o sulle altrettanto tante cose tristi (morte, dolore, malattia, ingiustizia, povertà, etc).
1. BELLEZZA E PERFEZIONE O BRUTTEZZA E INGIUSTIZIA?
In realtà tale contrapposizione afferisce più al punto di vista della personalità, che vede più questo o più quello, più il rosso o più il blu, mentre la questione di fondo, esistenzialmente parlando, riguarda il livello di evoluzione spirituale (o consapevolezza, o stato di coscienza, utilizzate pure il termine che preferite) del singolo individuo: a seconda di quanto egli si trova in alto lungo la “scala di Giacobbe” (terza espressione famosa dell’articolo), l’individuo vedrà solo bellezza, amore e perfezione… oppure, al contrario, vedrà ingiustizia e bruttezza.
Come corollario, l’aver incarnato in sé il principio di perfezione concerne la ben nota accettazione. Solo se io sono arrivato a capire, prima concettualmente e poi incarnando completamente, il principio-energia per cui tutto è perfetto e giusto, sarò in grado di accettare ogni singola cosa, e non giudicarla sbagliata, come fanno le anime bambine.
2. PRINCIPIO SPECULARE E ACCETTAZIONE.
E ora preparatevi, perché metto sul piatto un altro principio, che ci porterà a una conclusione interessante e molto responsabilizzante.
In base al principio speculare, per cui quel che vedo fuori corrisponde a ciò che io ho dentro come energie (e tale principio funziona sempre e comunque: è una legge dell’esistenza… e anche su questo potete misurare quanto siete anime bambine, adolescenti o adulte), se io non accetto qualcosa del mondo di fuori, perché lo ritengo brutto o sbagliato, significa che non sto accettando qualcosa del mio mondo di dentro, che parimenti ritengo brutto. Come in alto, così in basso; come dentro, così fuori.
3. CHI NON ACCETTA IL FUORI NON HA ACCETTATO IL DENTRO.
Chi non accetta il mondo esteriore e lo vede come brutto è perché non ha ancora accettato se stesso, ossia non si ama, ossia è ancora nella mente-personalità (giudicante) e non è entrato nell’anima (amante e compassionevole), non ha effettuato il passaggio evolutivo che siamo venuti qui a compiere.
Non c’è nulla da fare fuori; c’è molto da fare dentro.
Non è un caso se tutti i maestri, a partire dal “Conosci te stesso” greco fino a Yogananda, ci hanno sempre indicato la comprensione del mondo interiore, non l’attività nel mondo esteriore.
Chi è in disequilibrio dentro vede molte cose da cambiare fuori: è un’equazione perfetta.
Chi è in equilibrio interiormente, chi ha già trovato la propria centratura interiore, sa già che fuori è tutto perfetto… altra cosa che tutti i maestri della storia ci hanno sempre detto, ma che tante persone faticano ad accettare, anche quelle impegnate da decenni in un percorso di crescita personale.
Impegnate, ma senza troppo impegno, occorrerebbe aggiungere per essere del tutto onesti.
4. ACCETTAZIONE INTERIORE E SERENITÀ ESTERIORE.
Una volta che cominciate ad accettarvi nel momento, potete guardare il mondo e cominciare ad accettarlo per quello che è.
Sì, il mondo ha le sue difficoltà e i suoi conflitti, ma si tratta solo di bambini che giocano tra loro.
Sì, ci sono cose che vorreste fossero migliori o più facili, ma dovete capire che gli umani hanno scelto tutto questo. È la loro creazione, il loro gioco. Sia che inquinino la Terra, sia che combattano guerre o carestie, loro hanno scelto di esperire tutto questo per il loro compito evolutivo.
Fino a quando non arrivate all’accettazione non potete comprendere davvero come si creano queste energie. Quando accettate ciò che è, allora comprenderete le dinamiche che stanno dietro a tutti questi avvenimenti.
Solo allora e con una piena compassione e accettazione acquisirete la saggezza di sapere cosa potreste o dovreste fare… se mai ci fosse qualcosa da fare. Da questa prospettiva di saggezza brillerete tra gli esseri umani come un faro per coloro che sono pronti per il cambiamento e la trasformazione.
5. NON C’È NULLA DA MODIFICARE FUORI.
Non c’è nulla da modificare negli altri o nel mondo: c’è solo da modificare se stessi…
… e da rendersi disponibili per aiutare chi ha bisogno di luce.
Ossia, chi è pronto per la luce del risveglio; gli altri che giochino ancora un poco come è loro diritto.
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
- LIBRO PER APPROFONDIRE: Il cammino del mago.
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