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I giochi olimpici e le emozioni superiori

15 Feb 2014 | Bellezza, Crescita personale, Emozioni

Il vuoto viene colmatoIl tema di questo articolo sono le emozioni superiori. Di recente, in uno dei miei rari momenti di fronte alla televisione, stavo guardando la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014.

Come da tradizione, gli organizzatori, in questo caso russi, in attesa dello spettacolo dei giochi veri e propri, hanno cercato di metter su uno spettacolo inaugurale memorabile, all’insegna di musica, arte e bellezza in senso lato.

Le Olimpiadi invernali peraltro si prestano molto a questo tipo di manifestazione, dal momento che il ghiaccio della pista è perfetto per riflettere i colori delle luci, che su di esso formano veri e propri disegni e ambientazioni. L’abbinamento con la musica, spesso classica, e con l’abilità dei pattinatori (campioni dello sport, attori, etc) fa il resto, confezionando uno spettacolo che è una vera e propria gioia per occhi e orecchi.

1. SENSI ESTERIORI E SENSI INTERIORI: AVERE OCCHI PER VEDERE LA BELLEZZA.

Ma anche per i sensi interiori, oltre che per quelli esteriori, visto che tanta bellezza non può non essere recepita da un cuore appena appena aperto (come avviene peraltro per tutte le emozioni superiori).

Per l’appunto, mentre guardavo lo spettacolo, giunto a un punto di una bellezza incredibile, ho provato commozione per la suddetta bellezza, cosa che mi capita (a me e a un numero sempre crescente di persone) in varie occasioni: bellezza artistica, bellezza della natura, bellezza umana, etc.

Queste sono occasioni di cui letteralmente occorre approfittare per accelerare il proprio percorso evolutivo; sono ciò che nell’esoterismo è chiamato “via dell’amore”, contrapposta alla “via dell’attrito”. Nel primo caso, si evolve con le emozioni superiori (se ovviamente si è aperti ad esse); nel secondo caso con le più difficili emozioni inferiori (e a queste sono aperti quasi tutti).

2. PIANO “A” O PIANO “B”? EMOZIONI SUPERIORI O ATTRITO?

Il fatto che spesso siamo costretti a ciò che io chiamo “il piano B dell’esistenza” è conseguenza del fatto che in precedenza non siamo stati capaci di elevare qualche emozione bassa, ragion per cui in seguito l’esistenza ci ha messo di fronte a prove sempre meno ignorabili.

La bellezza della manifestazione di apertura, peraltro, non era ai miei occhi minimamente toccata dal fatto che ogni tanto spuntavano fuori simboli massonico-iniziatici (piramidi, occhi, squadra, compasso, la simbologia del dodici, etc), segno che come già successo in simili eventi del passato dietro le quinte vi fossero certi poteri occulti, visto che da un lato la bellezza è bellezza, e che dall’altro l’evoluzione dell’umanità è in mano nostra, non di qualsivoglia gruppo legato al Nuovo Ordine Mondiale.

Torniamo dunque all’argomento che ci interessa: se è vero che la vita ci presenterà sempre delle prove, atte a farci superare l’ostacolo di un’emozione bassa che non abbiamo trasmutato in precedenza, è pure vero che noi stessi possiamo prendere l’iniziativa ed elevarci per conto nostro.

3. LAVORARE SULL’ALTO E LAVORARE SUL BASSO.

Ossia, per dirla in termini semplici semplici: possiamo lavorare sulle nostre emozioni basse quando si presentano (e già facendo così ci stiamo prendendo la responsabilità della nostra esistenza e stiamo evolvendo molto più velocemente di chi è completamente assopito nella sua vita), ma possiamo anche lavorare sulle emozioni elevate… e in questo caso si tratta di un lavoro ben più piacevole.

Il lato positivo di questa seconda possibilità è che possiamo crearla noi stessi, senza aspettare la vita, approcciandoci a ciò che ci fa vibrare maggiormente: può essere la natura, l’arte visiva, la musica, lo sport, la letteratura, i viaggi, le relazioni, etc (e qua dovete vedere per voi stessi, non credete alle formule prestampate di chicchessia).

Arriveremo poi a un certo punto in cui la nostra media vibratoria sarà così alta che non vi saranno più emozioni basse da sgrezzare (pensate un po’: niente più gelosia, niente più rabbia, niente più paura, e così via), e che le emozioni basse del nostro nuovo essere coincideranno con le emozioni alte del vecchio essere.
E non è un “se”, ma un “quando”.

Dunque, ricercate la bellezza, e chiaramente soprattutto quella bellezza che fa vibrare le vostre corde.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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