Proveniamo da una tradizione culturale e religiosa che ci ha instillato un modello di preghiera dall’energia molto bassa, per cui vi è un povero peccatore che chiede al grande e onnipotente Dio, una creatura esterna a sé stante e che può fare quello che vuole (a differenza nostra!), di realizzare quello che lui gli chiede, che è quasi sempre qualcosa del mondo esterno: soldi, un lavoro, una relazione sentimentale, la salute, etc.
Ciò è esistenzialmente errato per diversi motivi, come andremo a vedere di seguito.
1. GLI ERRORI DI FONDO DELLA PREGHIERA COMUNE.
Primo: il peccato non esiste, così come non esiste il male, per cui non esistono nemmeno i peccatori, poveri o ricchi che siano.
Secondo: non esiste un Dio come entità antropomorfica e antropopsichica (ossia dalle fattezze e dalla psicologia umana) che sta là fuori da qualche parte e che decide di realizzare certe preghiere ed altre no, o che decide di salvare certe persone e di dannarne altre per l’eternità.
Terzo: la vera preghiera non è chiedere, ma dare.
Il “chiedi e ti sarà dato” di Gesù significa esattamente quello che ha detto: io chiedo, e mi viene dato.
Ovviamente, non mi vengono date cose materiali-esterne, tipo la vincita al superenalotto o la macchina sportiva o la bella ragazza, ma mi vengono date energie… semplicemente perché mi vengono date le medesime energie che io sto emanando.
2. IO HO E VIVO QUELLO CHE PROVO DENTRO DI ME… E LO PROVO PERCHÈ LO HO DENTRO DI ME.
Se io provo amore, lo sto automaticamente ricevendo: alla domanda corrisponde la risposta, ed è un’equazione perfetta, infallibile.
Se io dentro ho solo amore, posso provare solo amore.
Se io dentro ho solo paura, possono provare solo paura.
Se io dentro ho un po’ di amore e un po’ di paura, proverò un po’ dell’uno e un po’ dell’altra.
Quale è allora la vera preghiera?
Chiedere di ricevere una macchina sportiva rossa?
No, anche perché, se pure per caso ricevessi una macchina sportiva rossa, non sarei più felice, perché proverei sempre e solo le energie che ho dentro.
3. LA VERA PREGHIERA CONSISTE NEL PROVARE GIÀ QUELLO CHE SI VUOLE AVERE/ESSERE/DIVENIRE/IRRADIARE.
La vera preghiera allora è quella di elevare le proprie energie interiori… le quali peraltro sono quelle che io, inevitabilmente, offro oltre che a me stesso anche al mondo, alle persone con cui ho a che fare e all’esistenza intera.
La vera preghiera non è chiedere qualcosa a Dio, ma chiedere al Dio-Esistenza di diventare qualcosa, ossia chiedere di poter offrire all’esistenza qualcosa di più elevato di quello che si è in grado di offrire ora.
La vera preghiera (o meglio, la preghiera nella sua ottava alta) è chiedere (= dichiararsi disponibili a) che la propria gelosia diventi amore incondizionato, o che la propria rabbia diventi serenità e centratura interiore…
… che è ciò che andremo ad offrire al mondo.
4. LA VERA PREGHIERA NON È CHIEDERE, MA DARE.
Ecco perché la vera preghiera non è “chiedere”, ma “dare”… e, anzi, questo tipo di preghiera inizia già a “sintonizzare” la persona sul livello di vibrazione che essa vorrebbe andare a incarnare, e che sta iniziando a incarnare con la stessa preghiera.
Ciò implica bellezza per se stessi, ma al contempo per tutti coloro che si hanno intorno, influenzati dalla vibrazione che si offre: ecco perché dare e ricevere sono la stessa cosa, ed ecco perché “chiedi e ti sarà dato”.
5. QUATTRO OTTAVE DELLA PREGHIERA.
In conclusione, possiamo identificare quattro livelli di preghiera, ordinati secondo il livello di consapevolezza del postulante:
1. La persona chiede di avere qualcosa (un oggetto, del denaro, un amante, etc).
2. La persona chiede di fare qualcosa (un lavoro, un viaggio, un’esperienza, etc).
3. La persona chiede di essere-divenire qualcosa (cambiamenti della personalità in senso orizzontale).
4. La persona chiede di essere-divenire qualcosa di più elevato (cambiamenti in senso verticale)… e inizia a incarnarlo durante la stessa preghiera e così a offrirlo all’esistenza.
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
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