Accettare la realtà non è un’impresa semplice. Significa aprirsi alla consapevolezza che tutto ciò che esiste ha un suo diritto all’esistenza, indipendentemente dalla nostra percezione o giudizio. In un mondo dove spesso cerchiamo di controllare e modificare ciò che ci circonda, questa accettazione richiede una comprensione profonda delle dinamiche della realtà.
Accettare la verità, infatti, non implica che possiamo cambiarla o influenzarla. Essa resta invariata, ma la nostra resistenza a essa crea attrito e tensione, una fonte costante di sofferenza e insoddisfazione. Il riconoscere la realtà così com’è ci permette di alleggerire il peso che ci auto-imponiamo, permettendoci di interagire con il mondo in modo più sereno.
Ogni resistenza verso la verità, verso ciò che realmente accade intorno a noi, produce un attrito che può generare sofferenza. Quando non accettiamo la verità, opponiamo una forza contraria che genera in noi frustrazione e rabbia. La verità non cambia in base al nostro volere, e cercare di combatterla equivale a combattere contro noi stessi. Tuttavia, quando siamo disposti ad abbracciare la realtà, anche nelle sue manifestazioni più difficili, impariamo a vivere con maggiore consapevolezza e serenità.
1. ACCETTARE LA REALTÀ: LA NEUTRALITÀ DELLE CIRCOSTANZE.
Le circostanze esterne, di per sé, non hanno alcun valore intrinseco. La loro natura è neutra: non sono né buone né cattive, né piacevoli né spiacevoli. È il nostro atteggiamento, le nostre percezioni e convinzioni a conferire loro un significato positivo o negativo. La solitudine, per esempio, può essere vissuta da alcuni come una condizione dolorosa e isolante, mentre per altri rappresenta una preziosa opportunità per meditare e ritrovare sé stessi. In questo senso, non sono le situazioni in sé a creare dolore o gioia, ma come noi scegliamo di interpretarle. Questa consapevolezza ci porta a riflettere sulla grande responsabilità che abbiamo nei confronti del nostro stesso benessere. Il mondo esterno non può essere controllato, ma il nostro modo di relazionarci a esso sì.
Un altro esempio può essere il possesso di beni materiali. Per qualcuno, possedere molto può rappresentare la realizzazione di un obiettivo di vita, una fonte di sicurezza e felicità. Per altri, però, gli stessi oggetti possono diventare un peso, qualcosa che limita la libertà personale e che richiede continua manutenzione e preoccupazione. In entrambi i casi, non è l’oggetto stesso a portare piacere o sofferenza, ma l’attitudine della persona che lo possiede.
Quando impariamo a vedere le circostanze della vita come neutre, capiamo che abbiamo il potere di trasformarle attraverso la nostra prospettiva. Questo non significa ignorare le difficoltà, ma piuttosto affrontarle con una mentalità aperta, che ci consente di vedere il potenziale di crescita in ogni sfida.
2. L’IMPORTANZA DELLA PACE INTERIORE.
La prima grande lezione che l’uomo deve apprendere è che tutto ciò che esiste è buono in quanto esiste. Questa verità semplice ma profonda porta con sé una grande pace. Quando smettiamo di lottare contro la realtà e accettiamo ciò che è, il nostro spirito si calma, e possiamo iniziare a vedere le cose per come sono realmente, senza filtri o distorsioni emotive. La pace interiore non è uno stato passivo di quiete, ma piuttosto un equilibrio dinamico, una sintonia con il mondo che ci circonda. Quando raggiungiamo questa armonia, siamo in grado di cogliere i significati più profondi della nostra esistenza, imparando a riconoscere il valore intrinseco di ogni esperienza.
Essere in pace con la realtà non significa accettare passivamente tutto ciò che ci accade, ma piuttosto comprendere che ogni evento porta con sé un insegnamento. Questa serenità interiore ci permette di affrontare le situazioni difficili con maggiore lucidità e resilienza, senza essere travolti dalle emozioni negative. Quando siamo in pace, riusciamo a percepire i messaggi nascosti dietro ogni avvenimento, scoprendo che ogni cosa che ci accade ha un senso e un significato.
Questo stato di consapevolezza ci rende più forti e ci aiuta a navigare nella vita con maggiore saggezza, senza lasciarci influenzare troppo dalle circostanze esterne.
3. IL MONDO ESTERNO COME SPECCHIO.
Il cosiddetto mondo esterno, come noto, è uno specchio in cui ognuno vede sé stesso. Non possiamo percepire nulla che non abbia una risonanza dentro di noi. Questa verità ci insegna che ogni cosa che ci disturba nel mondo esterno non è altro che un riflesso di qualcosa che non abbiamo ancora accettato, compreso o equilibrato dentro di noi. Se osserviamo attentamente ciò che ci provoca fastidio o disagio, possiamo scoprire aspetti nascosti del nostro essere che richiedono attenzione e trasformazione. Questo approccio ci invita a guardare il mondo non come una realtà separata da noi, ma come un’estensione del nostro essere interiore.
Quando capiamo che il mondo esterno riflette il nostro stato interiore, diventa più facile comprendere come le nostre emozioni, pensieri e convinzioni influenzino la nostra percezione della realtà. Se ci troviamo costantemente a combattere contro le situazioni o le persone, è probabile che ci sia qualcosa dentro di noi che necessita di armonizzazione. Cambiando noi stessi, cambiamo il mondo che vediamo. Ogni volta che sorridiamo allo specchio, esso ci restituisce un sorriso. Allo stesso modo, quando modifichiamo il nostro atteggiamento interiore, il mondo esterno risponde di conseguenza, offrendoci nuove opportunità di crescita e comprensione.
4. LA TRASFORMAZIONE INTERIORE COME VIA DI CRESCITA.
Ogni persona vive nel proprio mondo interiore, che filtra la realtà esterna secondo le proprie convinzioni e percezioni. Quando accettiamo il fatto che la realtà esterna è un riflesso del nostro mondo interiore, ci rendiamo conto che possiamo modificarla lavorando su noi stessi. Questa consapevolezza ci apre la porta a una trasformazione personale continua. Modificando le nostre credenze, emozioni e atteggiamenti, possiamo influenzare il modo in cui percepiamo e viviamo il mondo. La trasformazione interiore non è solo una pratica esoterica, ma un percorso di crescita e realizzazione che ci permette di vivere in armonia con tutto ciò che ci circonda.
Questa crescita interiore non avviene da un giorno all’altro, ma è il frutto di un costante impegno verso la comprensione e l’accettazione di sé. Ogni volta che ci confrontiamo con una situazione difficile, dobbiamo chiederci quale lezione ci stia offrendo. Solo attraverso l’auto-osservazione e la riflessione possiamo scoprire quali aspetti di noi stessi necessitano di cambiamento. Il cammino verso la saggezza e la felicità non è un percorso lineare, ma un continuo processo di apprendimento e trasformazione.
Più ci avviciniamo alla comprensione di noi stessi, più il mondo esterno ci appare come un luogo armonioso e pieno di opportunità.
5. LA FELICITÀ COME CONDIZIONE/RISULTATO.
La felicità non è qualcosa che possiamo ottenere dal mondo esterno, ma una condizione dell’anima, uno stato di coscienza che nasce quando siamo in armonia con noi stessi e con la realtà che ci circonda. Non esiste una strada diretta verso la felicità, perché essa non può essere inseguita o conquistata. Essa si manifesta quando smettiamo di lottare contro ciò che è, e cominciamo a vedere la bellezza e il valore di ogni esperienza. La via esoterica è un percorso di trasformazione, dove ogni sfida rappresenta un’opportunità per crescere e diventare più consapevoli.
Nel corso della nostra vita, ci saranno sempre prove e ostacoli da superare. Tuttavia, se impariamo a vedere queste difficoltà come strumenti di apprendimento, possiamo trasformarle in utili opportunità di crescita. La felicità, allora, diventa un riflesso del nostro stato interiore, una manifestazione della nostra capacità di vivere in armonia con noi stessi e con il mondo. Quando siamo in pace con tutto ciò che è, scopriamo che non c’è niente da migliorare nel mondo esterno, ma molto da migliorare in noi stessi.
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
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